Insegnare i comandi (parte 1)

Addestrare un cane richiede tempo e pazienza. nel tempo, dovrà eseguire ogni comando che gli si vuole insegnare alla perfezione anche e soprattutto se il cane è tentato di disubbidire.

VIENI
Questo è il comando per riportare il cucciolo a sé sollecitamente. Mentre il cucciolo è nel suo recinto o in cortile prima si pronuncia il suo nome e subito a seguire il comando vieni. Il tono deve e essere fermo e deciso, e come rafforzativo si può unire a questa parola un gesto della mano. Una volta iniziato ad eseguire il comando vieni, si può provare a sostituirlo con un fischio di richiamo Una volta nel cortile, il cucciolo sarà soggetto a distrazioni varie e gli potrebbe occorrere del tempo prima di reagire al vostro comando, ma importante che sia lui a venire da voi e mai viceversa. Non andategli quindi incontro, nell’idea di favorire la sua risposta. Quando ha obbedito i vi raggiunge, sarà bene premiarlo. Se il premio è un boccone, non mostratelo prima che abbia eseguito l’ordine, altrimenti rischiate che sia attirato solo da quello.
Un cane recalcitrante a questo ordine potrebbe avere bisogno del supporto del guinzaglio retrattile per imparare ad eseguirlo. Dopo aver pronunciato l’ordine vieni, si può “invitare” il cucciolo ritraendo il guinzaglio e portandolo verso di noi. Solo quando vicino a noi lo si potrà premiare. L’invito del guinzaglio dovrà man mano farsi meno presente, per non legare troppo l’ordine all’utilizzo dello strumento.
Continuando l’addestramento all’aperto nei boschi, quando siamo sicuri di poterlo lasciare libero, passiamo a un esercizio molto importante per legare il tartufaio al cane, e che permette a quest’ultimo di agire al meglio nelle zone boscose. Dopo aver lasciato il cane libero, ci si nasconde dietro una pianta, per poi richiamarlo con voce o fischio. Dopo un primo momento di spaesamento, il cane seguirà la nostra voce per raggiungerci e sarà poi felice di averci trovato e di essere ricompensato per questo.

VAI
Questo è un comando molto facile da far assimilare al cane, vista l’innata voglia di libertà. Si deve pronunciare la parola vai in ogni occasione in cui si voglia liberare il cane da una posizione precedentemente assunta, per incitarlo alla ricerca, ma anche per farlo uscire dalla porta o dallo sportello della macchina. In genere, quindi per renderlo libero di muoversi. Si deve impartire l’ordine quando libero dal guinzaglio o liberandolo da questo. Attenti a non prendere la sua obbedienza per mera voglia di correre o giocare. A questo fine, potrebbe essere utile alternare il comando vieni al comando vai. Se stranamente il cane è restio ad eseguire questo comando, è molto probabile che diventi un pigro poltrone.

Insegnare i comandi (parte 1)