Si tratta di un tartufo conosciuto in Francia come “truffe de Bourgogne” (per la zona in cui viene principalmente trovato), ed è possibile ritrovarlo in buone quantità, anche in Italia, principalmente sui terreni collinari di tipo marnoso-argilloso. Molto simile allo Scorzone, è da molti considerato come una varietà del Tuber aestivum Vitt. (anche se su questo punto ci sono ancora controversie), per alcune somiglianze presenti nelle caratteristiche delle loro variabilità, ma che mostra una qualità nettamente superiore al più comune tartufo italiano. è possibile distinguerlo dal comune tartufo estivo, non solo grazie ai caratteri organolettici, ma soprattutto per via delle diverse caratteristiche morfologiche.
Rispetto al tartufo estivo, il tipico corpo fruttifero del Tuber uncinatum si riconosce per mezzo della gleba più scura, che diventa bruno-giallastra una volta raggiunta la maturità. Le verruche sono più piccole, e non presentano striature longitudinali sulla superficie. Anche l’odore è migliore, presentandosi più gradevole ed intenso. Per quanto riguarda le spore, piccole e quasi sempre dagli apici ricurvi, con aculei posti ai nodi del reticolo.
Viene prodotto e raccolto quasi esclusivamente in Francia e Italia. Sopporta male le altitudini elevate e la siccità estiva, preferendo zone fresche, ombreggiate e dall’umidità costante, e in genere sviluppandosi nelle stesse zone del tuber aestivum. Nel nostro paese, la sua presenza è spiccata nell’Appennino settentrionale e nelle Prealpi, con rare comparizioni nelle zone del centro Italia. Come per il comune tartufo estivo, il Tuber uncinatum è liberamente commercializzata nel nostro paese, spesso proprio insieme a quella specie, con cui tende a condividere l’habitat, in maggior frequenza nelle zone settentrionali.
La sua maturazione ha un ciclo di pochi mesi, in genere da settembre a tutto dicembre, in cui il tartufo diventa pienamente formato, solo a volte la maturazione arriva fino a gennaio. Al contrario del suo “parente estivo” considerato più povero, il Tuber uncinatum è oggetto di tartuficoltura, in particolare in Francia e il suo mercato è sempre florido.